In tutto il mondo i popoli hanno preso posizione con enormi manifestazioni condannando il genocidio dei palestinesi a Gaza, così come la pluridecennale occupazione coloniale israeliana della Palestina.
I governi di Stati Uniti e Unione Europea continuano a sostenere politicamente, militarmente ed economicamente Israele, rifiutandosi persino di chiedere un cessate il fuoco a Gaza. Al contrario governi come quello della Bolivia hanno rotto le relazioni diplomatiche con Israele,
La divaricazione tra i sentimenti popolari e la politica dei governi occidentali è enorme.
L’impunità di cui lo Stato di Israele ha goduto e continua a godere tra i governi europei non appare più tollerabile.
Per queste ragioni riteniamo che nel nostro paese le relazioni diplomatiche, militari, economiche con Israele vadano completamente riscritte, ponendo fine ad ogni collaborazione.
Di fronte alla posizione di complicità con Israele dell’attuale governo – ed anche di quelli precedenti – diventa urgente che la società intervenga direttamente attuando quello che i governi non intendono fare.
Alle grande mobilitazione di solidarietà con il popolo palestinese va affiancata una vasta e capillare mobilitazione che costringa governi e aziende a mettere fine ad ogni collaborazione con le istituzioni israeliane.
Dal punto di vista delle istituzioni occorre tornare a chiedere la revoca del Memorandum di cooperazione militare Italia-Israele del 2005 e la cessazione degli accordi di collaborazione tra enti locali e università italiane e istituzioni israeliane.
Dal punto di vista economico va imposta la revoca degli accordi economici tra aziende italiane e israeliane, fino al boicottaggio dei prodotti israeliani sul mercato italiano.
È tempo che entri in campo un vasto movimento come quello che mise fine al regime dell’apartheid in Sudafrica.
Da anni il movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimenti, Sanzioni) ha posto tale urgenza all’agenda politica italiana e internazionale.
Per non lasciare le cose come stanno e continuare a sviluppare la mobilitazione e l’attivazione registrata in queste settimane in solidarietà con il popolo palestinese, serve una “spallata” che renda credibile una pace giusta in Medio Oriente tra Palestina e Israele.
Di questo, intendiamo discutere collettivamente in una assemblea nazionale domenica 19 novembre, alle ore 10:00 all’Intifada di Roma (via di Casal Bruciato, 15), per rilanciare l’importanza del boicottaggio e delle sanzioni verso lo Stato sionista.
Invitiamo tutte le forze a portare il proprio contributo alla discussione e alla messa in campo delle prossime iniziative in tal senso.
Aderiscono e sostengono: Comitato “Angelo Baracca”, Antonio Mazzeo, Giorgio Cremaschi, Campagna BDS, Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (Genova), Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e dell’Università, Comunità Palestinese di Roma e del Lazio, Movimento per il Diritto all’Abitare, Cambiare Rotta, Opposizione Studentesca d’Alternativa, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista, Unione Popolare, Partito Comunista Italiano, Confederazione delle Sinistre Italiane, Patria Socialista, Rete dei Comunisti, Unione Sindacale di Base, USI-CT&S (Roma), Forum Palestina, Centro culturale Handala Ali (Napoli), Centro culturale Al Abrar (Tivoli), Giù le Mani dall’Africa, JVP Sri Lanka comitato in Italia, PLAM – Piattaforma Progressista Latinoamericana, Il Faro di Roma, Contropiano, Centro Ricerche ed Elaborazione per la Democrazia, Comitato Palestina nel Cuore, Coordinamento Ternano per la Palestina, Comitato Pace e non più Guerra, Disarmisti Esigenti, Wilpf Italia, Associazione nazionale per la Scuola della Repubblica-OdV, Centro Studi “Francesco Berardi” (Aprilia), No War Roma, GAMADI (Gruppo Atei Materialisti Dialettici), Lista NO-NATO, MPS – Movimento Politico per il Socialismo (Monza-Brianza), Osservatorio Repressione… lista in aggiornamento
Per aderire, scrivere a: imporrelapace@gmail.com