Comitato Angelo Baracca
Venerdì 19 gennaio ci sarà la terza giornata di mobilitazione nazionale di boicottaggio contro la catena di supermercati Carrefour e lo Stato sionista d’Israele, la prima di questo inizio 2024 dopo le riuscite prime due mobilitazioni dello scorso dicembre.
In Palestina, la follia criminale di Israele ha causato ormai quasi 25 mila morti tra Gaza e la Cisgiordania, assassinati dall’esercito occupante, ma anche dall’isolamento a cui specialmente la Striscia di Gaza è costretta dall’apartheid israeliano.
L’Italia, l’Unione europea e gli Stati uniti continuano a sostenere il genocidio in corso, celando la reale natura dell’offensiva israeliana: la pulizia etnica del popolo palestinese.
Tuttavia, il sostegno internazionale alla Resistenza palestinese continua a crescere, come dimostrano il boicottaggio militare dei ribelli yemeniti Houthi nel Mar Rosso e l’accusa da parte del Sudafrica di genocidio nei confronti di Israele davanti la Corte internazionale di giustizia.
Nel nostro paese, il sostegno popolare alla Palestina continua a mostrare la sua forza, come fatto nella recente giornata globale di mobilitazione, dove migliaia di persone hanno manifestato per le strade di Milano, Roma e Napoli.
Per non dare tregua all’apartheid è importante continuare a scendere in piazza e a boicottare le relazioni politiche e commerciali tra l’Italia e lo Stato sionista d’Israele, perché l’impunità di cui godono l’occupazione e i crimini di guerra israeliani tra i governi occidentali non è più tollerabile.
Per questo, venerdì 19 gennaio chiamiamo alla terza giornata di mobilitazione contro Carrefour, in supporto anche all’importante due giorni di iniziative che si terrano alla fiera dell’oro di Vicenza.
Boicottare Carrefour è importante perché commercia con le imprese che hanno sede nei territori occupati da Israele, invia pacchi di solidarietà all’esercito israeliano e sostiene da sempre l’ideologia e le politiche di Israele.
Minare le gambe economiche che sostengono l’apartheid israeliana: questa l’urgenza che da anni il movimento BDS (Boicottaggio Disinvestimenti Sanzioni) ha posto al centro delle sue azioni, tanto da generare anche istituzionali di messa al bando del boicottaggio, come quello in corso nel Parlamento britannico.
E allora, proprio dal boicottaggio di Carrefour e delle relazioni con Israele ripartiamo per sostenere la legittima causa del popolo palestinese.
Boicotta Israele! Boicotta Carrefour!