Rete dei Comunisti – Pisa
Il governo Meloni, con il silenzio / assenso delle finte “opposizioni”, rilancia il progetto di una nuova base militare nella città della torre, mentre a Firenze pende la spada di Damocle del centro operativo NATO.
La Toscana, dal secondo dopoguerra in poi, e’ sempre stata interessata da un enorme presenza militare interna, statunitense e NATO, storicamente per controllare/contrastare il suo posizionamento politico (il PCI sino al suo scioglimento era il partito di maggioranza in tutta la Regione), negli ultimi 35 anni grazie all’operosa collaborazione della ex “sinistra” con le gerarchie militari.
L’elenco delle basi (a partire dalla famigerata base USA di camp Darby), delle caserme che ospitano truppe speciali, degli aeroporti militari e dei porti militarizzati e’ così lungo che meriterebbe un dossier circostanziato, corredato dalla descrizione di un sistema industriale sostenuto da una forte interazione scientifica con Università, centri di alta formazione e CNR.
Negli ultimi due anni questo complesso e potente sistema militare/industriale si e’ “arricchito” di circostanziati progetti di sviluppo, dalla base nel cuore di un parco naturale (Coltano – PI) sino alla proposta di ampliamento della base militare italiana “Predieri” di Rovezzano (periferia di Firenze) per insediarvi il centro operativo NATO.
In questi giorni le forze politiche e sociali che incarnano il “Movimento No Base” di Pisa hanno denunciato come, nel silenzio/assenso bipartisan delle forze politiche locali e regionali, il progetto della nuova base militare – contro la quale decine di migliaia di persone sono scese in piazza in questi anni – abbia subito una potente accelerazione grazie al DL 29 giugno ‘24, n. 89, (DL Infrastrutture), approvato il 24.6.24 dal Governo Meloni (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/06/29/24G00106/SG) ed assegnato alla VIII Commissione (ambiente, territorio e lavori pubblici) per essere convertito in Legge entro il 24 agosto.
Il partito trasversale della guerra, come si legge nel suddetto DL, marcia “….d’intesa con gli Enti territoriali interessati (Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune di Pisa, Ente Parco di San Rossore)”.
Infine, come si legge sempre nel DL “….per il suo rilevante impatto sul tessuto socio – economico” la costruzione della base sarà accelerata nella sua realizzazione utilizzando le procedure semplificate previste per il PNRR. Il commissario straordinario Sessa, attraverso lo “sblocca cantieri”, sarà quindi in prima linea nel seguire i lavori.
Seguendo il trend bellicista dettato dalle istituzioni europee, i costi previsti lievitano, passando dai 190 milioni di euro originari a ben 520, sottratti dal Fondo di Sviluppo e Coesione e dalle casse del Ministero delle infrastrutture.
La tendenza alla guerra oramai conclamata, dall’Ucraina al Medio Oriente, conferma il piano inclinato di un sistema capitalistico in crisi sistemica, contro il quale i comunisti, gli antimperialisti ed i pacifisti coerenti devono unire le forze per fermare la corsa verso la terza guerra mondiale.
In questi giorni il Movimento no base pisano scenderà in piazza con presidi di denuncia, assemblee e mobilitazioni, preparandosi ad un autunno di lotta contro un militarismo bipartisan che domina nei palazzi delle istituzioni europee, nazionali e locali. Così il comitato No Base di Firenze. Noi saremo con loro.
Rete dei Comunisti
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