Rete dei Comunisti – Pisa
Mercoledì 13 maggio, nella nuova sede della Rete dei Comunisti di Pisa, si è svolto un seminario tenuto da Francesco Piccioni della redazione di Contropiano online sull’opera di Lenin “L’imperialismo, fase suprema del capitalismo”. Il seminario è disponibile in streaming su YouTube
In continuità con l’attività di formazione e seminariale che costituisce uno dei filoni dell’attività della Rete dei Comunisti nella nostra città, l’incontro, che ha visto una buona partecipazione, aveva l’obiettivo di evidenziare l’attualità dell’analisi leniniana sull’imperialismo, fondamentale per tutti coloro che intendono comprendere la fase presente dello scontro tra poli imperialisti, in una fase di crisi sistemica del capitalismo.
Combattere il capitalismo e la “naturale” tendenza alla guerra nella sua fase imperialistica (parliamo quindi dell’attualità) significa innanzitutto dotarsi del metodo e degli strumenti analitici adeguati per comprenderlo.
Recuperare l’opera di Lenin è, in questo senso, un esercizio sul metodo usato dal rivoluzionario russo più che su un testo ovviamente datato. Un metodo che riteniamo estremamente attuale per comprendere i meccanismi di fondo che continuano ad agire nella realtà internazionale di oggi.
L’intervento di Francesco Piccioni si è concentrato sui cinque fondamenti economici che Lenin, nel 1915, individua come quelli che definiscono l’imperialismo, termine troppo spesso utilizzato erroneamente per indicare una strategia politico/militare, più che una condizione di sviluppo storico/economica. I punti sono:
1) la concentrazione della produzione e del capitale;
2) la fusione/simbiosi del capitale bancario e del capitale industriale e la conseguente formazione di un’oligarchia finanziaria.
3) l’esportazione di capitale;
4) la ripartizione del mondo fra i gruppi monopolistici internazionali;
5) la ripartizione dell’intera superficie terrestre fra le grandi potenze imperialistiche.
Nel corso del XX secolo, i processi di concentrazione monopolistica e di fusione tra capitale finanziario e capitale produttivo sono andati approfondendosi, mentre ora, nel quadro di una crisi globale sistemica, che ha le sue radici nelle fondamenta del modo di produzione capitalistico, a scontrarsi non sono più potenze imperialistiche, ma interi blocchi economici e geopolitici, che stanno producendo sempre più faglie di crisi e di guerra. In particolare, le proiezioni belliche del nostro imperialismo, quello del polo europeo, in una dialettica di alleanza/competizione con quello USA, hanno generato un'”anello di fuoco” di guerre che partendo dalla Libia attraversa il nordafrica ed il medio oriente, per arrivare in Ucraina, ai confini con la potenza russa. In questo contesto sono chiamati ad agire i comunisti del ventunesimo secolo.
La Rete dei Comunisti, con il forum del 7 marzo 2015 a Bologna “Il piano inclinato degli imperialismi“, con incontri e seminari come quello svoltosi a Pisa, intende da una parte indicare concretamente le caratteristiche dell’imperialismo di oggi, proponendo percorsi di ricomposizione continentale nel cuore del polo imperialista europeo, attraverso la rottura dell’Unione Europea e la proposta dell’Alba euro mediterranea.
Al termine del seminario, la proiezione del film “Queimada” di Gillo Pontecorvo (1969), eccellente descrizione della penetrazione colonialista inglese nelle Antille dell’800 è stata un’ottima occasione per comprendere, attraverso la potenza del linguaggio cinematografico, la continuità tra le modalità di azione dell’imperialismo di ieri e di oggi.