Contro il governo Meloni e il trasformismo delle baronie locali
Rete dei Comunisti – Pisa
Venerdì 15 novembre anche la Rete dei Comunisti di Pisa ha partecipato alla manifestazione di studenti, dottorandi e precari dell’Università e della scuola contro l’ennesima scure sul sistema formativo nazionale. In continuità stretta con i governi di centro “sinistra”, la ministra Bernini contribuisce attivamente a trasformare la prossima legge finanziaria in una vera e propria scure contro i finanziamenti all’Università ed alla ricerca pubbliche, selezionando accuratamente quei settori da privilegiare in funzione dell’ulteriore militarizzazione del sistema formativo dal modello universalistico e multidisciplinare che dovrebbe avere tutto il sistema della trasmissione della conoscenza.
Non ci sorprende la volontà di un governo di fascisti oramai piegati ai diktat dell’Unione Europea, che da oltre 20 anni detta le linee guida che stanno trasformando sempre più il sistema della formazione in un ingranaggio al servizio delle multinazionali, dell’industria ed ora del sistema militare industriale.
Non ci sorprende neppure il trasformismo delle forze politiche e sindacali di “sinistra” che in questi anni hanno spianato la strada alla destra reazionaria e fascista nel nostro paese e in tutto il continente. Politiche di destra economica coperte da una ideologia radical chic fatta di diritti civili, guerre “umanitarie” ed eurocentrismo neo coloniale che il Vicepresidente della Commissione europea Josep Borrell, ha ben chiarito, parlando del “guardino occidentale” da difendere dalla “giungla” del resto del mondo.
In questi mesi di un autunno che si sta scaldando a livello politico e sociale, grazie alla spinta della Resistenza palestinese e ad una tendenza alla guerra causata da una crisi del capitalismo senza precedenti, si alzano le voci di “rivolta sociale” da parte del segretario della CGIL dopo 30 anni di concertazione sindacale che ha portato i diritti e i salari dei lavoratori ad essere i peggiori di tutto il continente europeo. Lo sciopero del 29.11 indetto da CGIL e UIL è in questo senso tardivo e carico di ambiguità.
Su questa falsariga di tentativo di recupero di un ruolo di “opposizione” al governo Meloni, abbiamo visto a Pisa scendere dalle dorate stanze del Rettorato il “Magnifico” Zucchi, salutare gli studenti in piazza. Dov’era Zucchi in questi lunghi anni di destrutturazione sistematica dell’Università italiana e pisana? Cosa ha risposto in questo anno di genocidio in Palestina alle richieste degli studenti di rompere ogni legame con le università israeliane? Perché non porta le sue ipocrite dichiarazioni sui tagli negli altrettanti dorati uffici della CRUI?.
La ripresa del movimento studentesco è un segnale importante dentro il conflitto montante, causato dai processi di deindustrializzazione che colpiranno anche il mondo del lavoro e dell’auto. Su questa strada la manifestazione nazionale al fianco della Resistenza palestinese, contro Israele e la guerra del 30 novembre e lo sciopero indetto dall’USB del 13 dicembre sono un percorso di ricomposizione imprescindibile.
Il resto rischia di inverare le antiche ma attualissime note brechtiane che recitano: “Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda è la voce del loro nemico. E chi parla del nemico è lui stesso il nemico”.
Rete dei Comunisti – sede di Pisa
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