Rete dei Comunisti
L’80esimo anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo, nel nostro paese, avverrà in un contesto in cui le classi dirigenti continentali vogliono materialmente ed idealmente armarsi per fare sì che l’edificio politico che hanno creato – l’Unione Europea – divenga un’attore di prim’ordine nello scontro di potenze che sta prendendo forma sotto i nostri occhi.
È un clima avvelenato quotidianamente dalla propaganda bellica e dal tentativo di mobilitazione reazionaria di massa che solo paradossalmente è promosso dalle cosiddette forze progressiste, un campo politico che si sta adoperando per costruire un’ipotesi neo-egemonica allineata ai desiderata delle oligarchie continentali.
Questa vera e propria chiamata alle armi ha come collante ideologico un patriottismo europeo, utile a giustificare un salto di qualità nella ristrutturazione produttiva ai fini sviluppare nel medio lungo periodo un apparato militare-industriale che sia vettore per il tentativo di uscita dalla crisi.
Contemporaneamente si cerca di giustificare una militarizzazione della società che riduce ulteriormente i residuali spazi di dissenso e prepara una più marcata torsione autoritaria, e visceralmente antidemocratica, di cui avvertiamo già i primi pericolosissimi segnali non per opera delle forze dell’estrema-destra ma di quelle afferenti alla “maggioranza Ursula”.
La manifestazione in piazza del Popolo il 15 marzo a Roma promossa dalla lettera aperta di Michela Serra, e quella che i sindaci di Bologna e Firenze – Lepore e Funaro – vogliono promuovere a Bologna il 6 aprile sono frutto della stessa operazione, che pensiamo non sia estemporanea, che e va costantemente contrastata a livello politico.
In questo contesto è necessario non permettere che le piazze del 25 aprile siano usate per passerelle da chi ogni giorno vomita la propria retorica guerrafondaia camuffata da progressismo europeista.
É indispensabile che i legittimi festeggiamenti e le mobilitazioni attorno al 25 aprile ridiventino un momento per fare vivere la lotta per la pace e per la cooperazione tra i popoli, ora minacciate dal militarismo delle élite europee ed i loro servi sciocchi.
Non si può pensare che i valori dell’antifascismo vengano stravolti e strumentalizzati per fini che ne minano alla base le fondamenta, non si può permettere nessun accostamento alla guerra per procura scatenata dalla NATO in Ucraina con la guerra di Liberazione, e che il sangue versato dai partigiani e delle partigiane che hanno dato la vita per liberare l’Italia e assicurare un futuro di pace venga sporcato da chi, ogni giorno, avvalla la follia bellicista dei signori della guerra europei: non possiamo permettere che “il nemico marci alla nostra testa”.
Per questo come Rete dei Comunisti ci adopereremo insieme a tutti coloro i quali rifiutano di farsi intruppare nella crociata bellicista portata avanti dal partito trasversale della guerra, affinché le piazze della Liberazione siano piazze dei Partigiani contro la guerra e non della propaganda militarista utile solo alle oligarchie occidentali.
CREDITS
Immagine in evidenza: Bologna, 25 Aprile 2023, “Partigiani di Pace”
Fonte: Rete dei Comunisti
Licenza: CC BY-NC-SA 2.0
Immagine originale ridimensionata e ritagliata