Mercoledì 23 aprile, ore 18, piazza dell’Unità
presentazione dell’opuscolo
Un quartiere contro la guerra
La Bolognina dal fascismo alla Liberazione
A ottant’anni dalla Liberazione di Bologna e di tutto il Paese dal nazifascismo, come Rete dei Comunisti pensiamo sia doveroso ritessere i fili di quella storia e cercare come oggi si possa costruire, in un contesto profondamente diverso e cambiato, l’opposizione alla guerra contro i piani di Riarmo dell’Unione Europea e di questo governo. Siamo convinti che il miglior insegnamento dalla lotta di liberazione sia proprio quello di cercare di essere oggi Partigiani e Partigiane contro la guerra.
Nella storia e nella prospettiva che vogliamo raccontare, partiamo dalla Bolognina degli anni ’20, dalla prima opposizione al fascismo nascente e dall’ampia lotta tra quello che già allora era un quartiere profondamente socialista e comunista contro le squadracce dei picchiatori fascisti. Un quartiere, che proprio durante gli anni del fascismo ha subito diverse trasformazioni urbane, come diremmo oggi, funzionali al progetto che proprio il fascismo al potere aveva di questa città. Proprio Bologna per il primo fascismo è stata una delle città dove sì la lotta è stata più aspra, ma anche il consenso era tra i più sviluppati in tutto il Paese.
In questa vicenda vedremo quale sia stata l’importanza della composizione di classe e della storia operaia nel quartiere, che anche durante i duri anni dei confini e della repressione, degli omicidi politici e dello spionaggio del regime, mai ha mollato la presa e ha visto sempre il tentativo delle forze della resistenza, in prima fila del Partito Comunista, provare a tessere l’organizzazione clandestina retata dopo retata.
Dopo anni di preparazione, dopo anni dove ogni casa, ogni officina della classe operaia diventata una base contro il fascismo, sarà la guerra ad essere il punto di svolta decisivo che permetterà alle forze comuniste, in quartiere come nel paese, di iniziare il contrattacco. La lotta contro la guerra permetterà di aprire come una scatoletta di tonno il consenso del regime e, in sinergia con il lavoro fatto nelle fabbriche – fra cui la Sasib di cui proponiamo degli estratti della storia – e soprattutto fra i giovani anche nei circoli rionali del fascismo, si troveranno le forze per sbaragliare le camicie nere e rendere la Bolognina un territorio (quasi) franco tra il ’43 e il ’45.
Senza la preparazione durata anni, senza la determinazione dei tanti giovani che spesso hanno dato la vita, senza lo sforzo del Partito Comunista che anche nella clandestinità era l’unica alternativa politica alla guerra e al fascismo, la resistenza non si sarebbe fatta come l’abbiamo conosciuta e il nostro quartiere ne è un esempio. Per questo motivo presenteremo ad Oltre il Ponte, festival partigiano e popolare della Bolognina, quest’opuscolo per provare a costruire i partigiani e le partigiane contro la guerra di oggi!
