Partiti e organizzazioni di sinistra dei cinque continenti, riuniti a
Caracas per le 25esima riunione del Foro di San Paolo, hanno ribadito
che accompagneranno il Venezuela nella resistenza all’attacco imperiale
contro il paese, “opponendo la dottrina di Simon Bolivar a quella di
Monroe”, ovvero l’idea della Grande Patria Latino-Americana che
garantirebbe un reale multilateralismo e multipolarismo, contro quella
dell’America Latina e dei Caraibi come “il cortile di casa degli Usa”.
Questa l’idea forte della dichiarazione finale consegnata nelle mani del
presidente della Repubblica Bolivariana Nicolás Maduro e del suo
omologo cubano, Miguel Díaz-Canel, presenti entrambi alla sessione
conclusiva dei lavori, un documento approvato dalle 720 delegazioni
provenienti da oltre 70 paesi di tutto il mondo, come testimonianza
della coesione che regnava in questi giorni di incontro a Caracas.
Unendosi alle celebrazioni per la nascita del leader rivoluzionario
Hugo Chàvez, il segretario esecutivo del Forum di San Paolo, Mónica
Valente, ha sottolineato che il modo migliore per onorare il defunto
presidente venezuelano è “continuare la sua lotta per la sovranità e la
partecipazione da protagonisti dei popoli, per combattere la povertà e
le forze imperiali “.
Il presidente cubano, da parte sua, ha sottolineato il consenso
raggiunto durante lo sviluppo del Forum, che ha dato un resoconto “delle
preoccupazioni dell’offensiva neoliberale e degli attacchi imperiali,
ma dimostra anche la resistenza dei popoli del mondo”.
Il presidente Maduro ha sottolineato l’importanza dell’unità della
sinistra latinoamericana e caraibica “dal punto di vista morale,
spirituale e politico. Dobbiamo raggiungere l’unione di tutte le forze
progressiste con un grande progetto che unificherà le forze popolari”,
ha affermato il successore di Chàvez, che sabato aveva ringraziato
pubblicamente l’economista Luciano Vasapollo, membro della segreteria
della Rete dei comunisti oltre che delegato del rettore dell’Università
La Sapienza per i rapporti con l’America Latina, per il suo impegno a
favore della Rivoluzione Bolivariana, in tutte le dimensioni della sua
attività, da quella accademica a quella sindacale, e anche nei suoi
rapporti con il mondo cattolico.