Tocca una, tocca tutti!
Due anni fa un essere disgustoso di nome Orianderson Venturi, difeso dall’avvocato di fiducia Luciano Bertoluzza, ha stuprato una di noi nel quartiere della Bolognina, nel parchetto di via Parri.
Oggi si è tenuta l’udienza preliminare del processo in cui si cerca di far passare elementi di disagio personale come attenuanti per quello che ha fatto.
Per noi non esistono attenuanti per chi sceglie la sopraffazione. Per noi anche il processo è un campo di battaglia.
Mentre continuano i femminicidi e le violenze sessuali e aumentano i casi di violenza domestica, troppe volte nelle aule di tribunale o nella stampa mainstream si colpevolizza la donna o si cerca di giustificare i fatti dietro la retorica della tempesta emotiva.
A questa situazione si accompagna inoltre un generale impoverimento delle lavoratrici donne dovuto alla crisi economica e si continua a tagliare i fondi destinati a servizi e cure, cosa che ostacola ancora di più una reale indipendenza materiale.
Alla condizione di solitudine e isolamento di chi viene colpito opponiamo la possibilità e la necessità di reagire come collettivo: l’organizzazione è scelta, ragione e forza. Non è retorica: noi pensiamo che se tocca una tocca tutti noi.
Questa specie di uomo non sapeva di avere a che fare con chi lotta e si organizza tutti i giorni e non sa che questo rende più forti di qualsiasi forza fisica.
Viviamo in un mondo che ci vuole atomizzati e sottomessi, che ci impone un unico modello basato sullo sfruttamento delle persone e della natura, che ci vuole far credere che la sicurezza passi attraverso telecamere o militari nei quartieri, attraverso la diffidenza e l’odio verso i più deboli, che vede le donne come oggetti o come vittime inoffensive o come colpevoli per essersela cercata, oppure come strumento per giustificare misure repressive.
NOI NON CI STIAMO.
Così come combattiamo quotidianamente lo sfruttamento degli esseri umani nei posti di lavoro, difendiamo il diritto alla casa nei quartieri popolari e il diritto allo studio, allo stesso modo rifiutiamo la violenza di genere e dei rapporti sociali.
Oggi, dopo un anno di pandemia, la putrescenza di questo sistema è ancora più evidente. Un sistema che si basa sulle disuguaglianze economiche e sociali, che si abbattono con più ferocia sulle fasce più deboli, giovani, donne e migranti, e che propone come unica soluzione la competizione degli uni contro gli altri. Un sistema che impone un futuro di irrazionalità, costruito sulla paura di tutto e di tutti, sulla solitudine come condizione strutturale delle nostre vite.
Di fronte a tutto questo, di fronte a una crisi di valori, all’imbarbarimento sociale e culturale dilagante noi opponiamo, ancora con più forza, la lotta e l’organizzazione come strumento concreto di riscatto e emancipazione da un mondo che calpesta tutto e tutti.
Ci vogliono soli, divisi e passivi, noi vogliamo far sentire invece la rabbia e la volontà di riscatto per tutti quelli che subiscono l’ingiustizia di questa società. Per questo ci uniamo tutti i giorni: per costruire un modello di società diverso basato su solidarietà, emancipazione e uguaglianza.
LA NOSTRA SICUREZZA È L’ORGANIZZAZIONE.
LA NOSTRA ARMA È LA COSCIENZA COLLETTIVA.
LA NOSTRA DIFESA È L’AZIONE ORGANIZZATA.
NOI RESTIAMO – BOLOGNA
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