Occupato il ponte di mezzo
Era da tempo che a Pisa non si assisteva ad una manifestazione così partecipata e determinata al fianco del popolo palestinese.
Spinta avanti dalla comunità palestinese e dalla locale sede della Rete dei Comunisti, la proposta di presidio ha raccolto in breve tempo una rosa di promotori molto ampia e variegata, che ha richiamato in piazza oltre 400 persone.
Potere al Popolo! Pisa, l’Unione Sindacale di Base – Fed. Pisa, il circolo agorà, lo Spazio Antagonista Newroz, Mala Servanen Jin – Casa delle donne che combattono, Non Una di Meno Pisa, il PRC Fed. Pisa, la Confederazione Cobas Pisa, il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud-Pisa, CUB, Lotta Continua redazione di Pisa, PCarc, la lista una città in comune, il Coordinamento Comunista Toscano (CCT), il PCI Pisa, la lista studentesca Sinistra per, hanno animato il presidio con molti interventi.
Ma quello più significativo e toccante è stato di Mohammad Khalil, rappresentante della comunità palestinese ed Imam della comunità mussulmana a Pisa, che ha ripercorso il calvario del suo popolo, dal 1948, giorno della “catastrofe palestinese”, la Nakba, che vide il 15 maggio 1948 l’espulsione di oltre 750mila abitanti di quella terra devastata dalla ferocia sionista. Una ferocia che in tutti questi anni non si è fermata un giorno, sino ai bombardamenti di queste ore a Gaza e gli omicidi in Cisgiordania e in tutta la Palestina occupata. Un intervento che non ha mancato di denunciare le responsabilità dirette di tutta la leadership sionista, che vede oggi in Benjamin Netanyahu l’espressione più chiara della volontà genocida di una intera classe dirigente, sostenuta attivamente in Italia da un accordo bipartisan che va dal PD a FdI, passando per FI, M5S, Lega, radicali e altri partiti. Mohammad non si è dimenticato di mettere all’indice gli USA, l’Unione Europea e i paesi arabi reazionari, che finanziano, sostengono e proteggono il lucido progetto colonialista e genocida israeliano.
Sono seguiti interventi di tutte le forze politiche, sindacali e studentesche presenti, ma anche di giovani palestinesi che hanno portato testimonianze toccanti provenienti dalle città martoriate di Palestina.
Elencare le organizzazioni e i loro attivisti e militanti presenti non fa giustizia di una partecipazione ben più ampia al presidio, fatto di tante persone solidali che, scese in piazza, e sono rimaste nonostante la pioggia battente, accompagnando gli organizzatori in ponte di mezzo, occupato per più di un’ora da tutti i partecipanti, che hanno retto una bandiera palestinese lunga oltre 30 metri e larga quattro. Sul ponte sono continuati gli interventi ed i cori al fianco della Resistenza palestinese, contro Israele e i paesi imperialisti che lo sostengono, a partire dagli USA e dall’Unione Europea.
A Pisa come in tante altre città italiane in questi giorni sta scendento in piazza un paese che non viene raccontato da un sistema mediatico prono al più feroce sistema coloniale della storia dell’umanità.
Un paese di Resistenti, oggi in piazza per la Palestina, domani per la liberazione di tutti i popoli, compreso il nostro, oppressi da un sistema economico e sociale che vive delle stesse logiche genocide che guidano gli attuali tiranni sionisti in terra di Palestina. Lo si vede con la gestione della pandemia, che accomuna Israele ai paesi occidentali, dove i primi a vaccinarsi sono stati i ricchi, mentre i poveri stanno morendo a milioni.
La resistenza del popolo palestinese è un esempio che travalica le proprie frontiere, indicando la strada della liberazione da un sistema di oppressione e sfruttamento insopportabile.
Rete dei Comunisti – Pisa