Presidio in difesa del Consolato di Cuba a Milano
Il 15 luglio differenti realtà politiche – RdC, Cambiare Rotta, Osa, USB e Potere al Popolo – hanno impedito l’ennesima provocazione ai danni di una rappresentanza diplomatica della Repubblica Socialista Cubana. É il secondo grave episodio, dopo il tentativo di incursione attuato lunedì 12 luglio a Roma contro l’ambasciata cubana, fermato da un muro umano che abbiamo contribuito a realizzare.
Chiaramente queste vergognose messe in scena, tollerate dal governo italiano, hanno come fine quello di far credere che una parte del popolo cubano sostiene le trame di destabilizzazione ordite a Washington e dipinte dai media mainstream come un movimento che si oppone all’attuale leadership del Paese Caraibico.
Il combinato disposto di una politica asservita agli interessi statunitensi sul piano internazionale e degli organi di informazione che sono ormai diventati i ripetitori dei desiderata di Washington rendono possibili tali provocazioni e fanno del nostro Paese un laboratorio per la strategia di destabilizzazione di quel variegato arco progressista che sta dando speranza al continente latino-americano.
È chiaro che il “Partito Americano” ha fatto male i suoi conti, anche se trova tanti utili idioti al servizio della sua causa ed un terreno in parte favorevole, vista la messa in discussione – anche all’interno della sinistra di classe – di alcuni riferimenti imprescindibili per chi lotta per un mondo migliore.
E mentre la stampa ingrata ed infame continua a sputare veleno contro un Paese che ci ha aiutato nel picco della Pandemia, mandando personale medico ed infermieristico, che sta sviluppando vaccini per il Covid-19 svincolati dalle logiche di profitto di Big Pharma, proprio dagli Stati Uniti si alza la voce più limpida e chiara a difesa di Cuba e contro l’embargo economico.
Si tratta di quel movimento #BlackLivesMatter che da anni si batte contro il razzismo strutturale della società statunitense e che recentemente ha contribuito a sviluppare le mobilitazioni a fianco del popolo palestinese e contro l’aggressione sionista. Un movimento che ricorda la bontà delle acquisizioni sociali a Cuba – dove poco meno della metà della popolazione è afro-discendente – il suo supporto ai rivoluzionari afro-americani e il suo appoggio alle lotte di liberazione in Africa.
Di fronte a questo attacco pianificato da tempo contro il socialismo cubano e contro il variegato arco di forze progressiste in America Latina occorre prendere un posizione netta, ma soprattutto agire di conseguenza, negando spazi di agibilità a chi sfrutta la difficile situazione economica dell’Isola caraibica a causa della pandemia. Dietro un malcelato anti-comunismo viscerale si vuole “dare una spallata” a quel processo rivoluzionario, trasformando di nuovo Cuba in una colonia in mano alla criminalità organizzata e agli interessi delle multinazionali statunitensi ed europee.
Per questo continueremo in varie forme il nostro impegno a fianco del popolo cubano, difendendone il carattere socialista, contrastando con determinazione quella accozzaglia prezzolata al soldo della Mafia di Miami e combattendo quel disfattismo morale, prima che politico, che ha portato parte della sinistra di classe ad accettare la sconfitta come proprio unico orizzonte.
Il 26 luglio saremo a a Roma ( evento FB: https://fb.me/e/MncwndSO ), per difendere l’Ambasciata di Cuba e ricordare l’assalto della caserma Moncada del 1953 da parte dei rivoluzionari guidati da Fidel e Raul Castro, che diede inizio alla lotta armata che spazzò via il dittatore Batista, aprendo la strada alla costruzione di Cuba socialista.
VENCEREMOS
RETE DEI COMUNISTI, CAMBIARE ROTTA, OSA