Il 25 febbraio alle ore 17:30 in Piazza Scaravilli a Bologna presentazione dell’ultimo numero della rivista contropiano: “Unione Europea da polo a superstato imperialista?” con:
- prof. Marco Veronese Passarella
- prof. Giorgio Gattei.
Organizzano: Cambiare rotta e RDC Bologna
A partire dalla sconfitta in Afghanistan e della manifestazione definitiva della decadenza dell’egemonia USA, a livello internazionale c’è stato un salto qualitativo nella competizione globale. Un passaggio che Ursula Von Der Layen ha definito come “l’entrata nell’era dell’ipercompetitività”, dove l’Unione Europea si trova costretta ad accelerare i processi di indipendenza e autonomia strategica. Nello specifico, implica un rafforzamento della strategia imperialista europea che deve mirare a costituire, secondo le parole di Borrell, “l’Europa del potere”, con un piano da protagonista nella scacchiera globale.
I processi che da qui in poi si rafforzeranno sono quindi il prodotto sia delle crisi interne dell’Unione Europea, attraverso le quali ha sempre cercato di fare un salto qualitativo nella sua impostazione, sia per la pressione della competizione internazionale e i nuovi spazi che questa apre. Il Recovery Plan, in questo senso, è da leggere alla luce degli investimenti strategici che il nostro imperialismo deve portare avanti.
Da qui passano una serie di misure fra cui il rafforzamento sempre maggiore dell’Esercito Europeo e un più accentuato controllo dei confini. Elemento, questo, che infatti non è ancora all’altezza degli altri competitor globali: l’attuale crisi in Ucraina e il finto ruolo “diplomatico” che sta cercando di intestarsi l’Unione Europea va letto alla luce di un’inadeguatezza degli strumenti europei per cui non si vuole la guerra “a casa propria” e all’interno della cornice della crisi energetica, collegata alle forniture di gas russo che gli Stati Uniti vogliono contendersi. Se poi vediamo le azioni che l’Europa porta avanti nel quadrante africano, vediamo una faccia bellica molto pronunciata nel tentativo di favorire i “campioni” europei e i loro interessi in Africa (soprattutto nell’altra sponda del mediterraneo).
Infatti, la riorganizzazione industriale con un probabile accorciamento delle filiere produttive sarà un’altra caratteristica della ristrutturazione Europea, nel tentativo di favorire queste multinazionali sviluppate su scala continentale e sicuramente più adeguate a fronteggiare la competizione in corso. Oltre a questo, si è vista un’accelerazione sul piano dell’autonomia energetica con l’inserimento nella tassonomia verde dell’energia nucleare e del gas, fonti necessaria per completare il piano di autonomia strategica e vengono tacciate come Green per giustificare ideologicamente il loro utilizzo. La falsa transizione ecologica che sta venendo messa in campo, infatti, rappresenta un’altra delle strategie per tentare di aprire nuove fette di mercato e stare al passo con il resto dei competitor.
Questi processi e tanti altri, uniti ad una situazione internazionale di stallo fra potenze che porta con sé sempre più spesso tentativi e situazioni a rischio di precipitazione bellica, sono la cornice all’interno della quale leggere il passo in avanti che il super stato imperialista europeo sta facendo.
Approfondiremo la discussione e presenteremo la rivista insieme al prof. Marco Veronese Passarella, docente presso la Link Campus University, e al prof. Giorgio Gattei venerdì 25 febbraio alle ore 17.30 in aula 32 (Piazza Scaravilli).