Manuale di critica della politica economica internazionale
Autore: Luciano Vasapollo
Formato: 17.7 x 24.7
Pagine: 352
Prima edizione: ottobre 2016
Editore: Zambon Editore
ISBN-10: 8898582188
ISBN-13: 978-8898582181
dalla quarta di copertina
Questo nuovo lavoro di riflessioni sulla teoria critica della politica economica e sulla pratica internazionale dell’attuale fase del conflitto capitale-lavoro, rappresenta un testo necessario e a lungo desiderato, almeno per noi che con un impegno di oltre tre anni e sacrificio lo abbiamo fortemente voluto, pensato, discusso e scritto: chi decidesse di dedicare qualche ora alla sua lettura, potrà rendersi conto che si tratta di un contributo importante di critica marxista alla politica economica internazionale.
Davanti ai processi realizzati dai capitalismi e alle connesse dinamiche del commercio nelle politiche economiche internazionali e alle terribili conseguenze sull’autodeterminazione dei popoli, solo certi mercenari possono portare avanti teorie e discorsi sui vantaggi del libero mercato.
Non nascondiamo l’impegno e la sfida per una nuova concezione delle politiche economiche, in particolare per una nuova architettura nella pratica del commercio internazionale nelle diverse modalità attuative della transizione al socialismo per il superamento del modo di produzione capitalista.
Si tratta di un libro controcorrente, com’è d’abitudine, infatti abbiamo il proposito di fornire apporti di riflessione applicativa che aiutino a formare un’immagine nitida di critica della politica economica internazionale attuale, le sue modifiche e la proposta di teorie e pratiche alternative che mettano in discussione con serietà scientifica la tesi del libero commercio e i suoi risultati positivi per tutti i paesi.
Decisamente sosteniamo che sia necessario un nucleo di conoscenze scientifiche per comprendere il capitalismo (o meglio i capitalismi) contemporanei.
Senza una teoria del modo di produzione, un concetto di formazione economico—sociale, un adeguamento dell’analisi marxista dell’imperialismo al presente, la nostra critica sarebbe solo il rifiuto della degenerazione morale e degli estremismi più espressivi della società del capitale.
Per tutto questo basterebbe essere semplicemente degli uomini giusti, ma siamo anche materialisti storici poiché marxisti profondamente convinti che, per il movimento internazionale dei lavoratori, la vittoria è inevitabile!