Africa Archivi - Rete dei Comunisti

I movimenti anti-coloniali ed il mito della rivoluzione senza sangue

ContributiDi RdC 9 Luglio 2024

[in 25 aprile 1974. La rivoluzione dei garofani] Pedro Rodriguez Peralta, un uomo basso e di carnagione scura, era un capitano delle forze armate cubane che fu catturato e ferito dall’esercito portoghese in Guinea-Bissau nel 1969. Fu portato a Lisbona e imprigionato. Nel maggio 1974, cinque anni dopo, la richiesta della sua liberazione fu la parola d’ordine di una delle grandi manifestazioni anticoloniali organizzate dall’estrema sinistra. Questa si svolse alle 17.00 della sera del 25 maggio, davanti ai cancelli dell’Ospedale Militare Principale. Secondo Phil Mailer “duemila giovani dimostranti si sono seduti sui gradini della chiesa di fronte e hanno portato avanti una veglia di 20 ore, bloccando il traffico e cantando canzoni anticoloniali”.

06/04 Roma-Milano. Stop genocidio in Congo. Fuori l’imperialismo dall’Africa.

IniziativeDi RdC 1 Aprile 2024

[Rete dei Comunisti] Sabato 6 aprile una mobilitazione internazionale chiederà la fine del genocidio in corso nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo e la fine delle ingerenze imperialiste in tutto il continente africano. 30 anni di conflitto armato finanziato dall’industria bellica occidentale, 15 milioni di morti civili, 7 milioni di sfollati. Questo il tragico bollettino di guerra che emerge da uno dei paesi più ricchi al mondo per risorse naturali. Eppure, come troppo spesso accade, la ricchezza della terra si è rivelata la condanna per quei popoli presi di mira dalla furia predatrice e criminale dei governi e delle multinazionali occidentali, che sul sangue delle sorelle e dei fratelli africani hanno costruito i loro imperi dello sfruttamento, a spese anche dei lavoratori “bianchi”.

La nuova alba dei popoli africani

VideoDi RdC 30 Ottobre 2023

Si è tenuto ieri a Roma il convegno “La nuova alba dei popoli africani e la Rivoluzione in Occidente”, in una partecipata sala del Cinema Aquila. Diversi e molto eterogenei tra loro gli spunti di riflessione dei vari interventi, a cominciare da quelli registrati di due compagni africani, Augusta Epanya e Amzat Boukari-Yabari, che hanno sottolineato gli strumenti con cui l’imperialismo francese ha soggiogato l’intero continente per decenni dopo l’indipendenza dei vari paesi e le possibilità organizzative e rivoluzionarie che i popoli africani possono darsi per rompere la gabbia imperialista. Su questa scia, Gando Diallo ha evidenziato tutte le contraddizioni che i giovani africani vivono sulla propria pelle e che li costringono ad emigrare.

La nouvelle aube des peuples africains et la Révolution en Occident

FrançaisDi RdC 24 Ottobre 2023

Dimanche 24 septembre, Emmanuel Macron a annoncé le rapatriement dans les “prochaines heures” de l’ambassadeur de France à Niamey et le retrait des troupes françaises d’ici la fin de l’année. “Nous mettons fin à notre coopération militaire avec le Niger”, a-t-il annoncé au journal télévisé. Ainsi s’achève le bras de fer que l’Elysée a engagé avec les autorités installées au Niger après le coup d’Etat militaire qui, le 26 juillet, a déposé le président Mohamed Bazoum.

29/10 Roma. La nuova alba dei popoli africani e la Rivoluzione in Occidente

IniziativeDi RdC 23 Ottobre 2023

Domenica 24 settembre Emmanuel Macron, ha annunciato che nelle «prossime ore» l’ambasciatore francese a Niamey sarebbe stato rimpatriato e che le truppe francesi sarebbero state ritirate entro la fine dell’anno. «Noi mettiamo fine alla nostra cooperazione militare con in Niger», ha annunciato al telegiornale. Si è concluso così il braccio di ferro che l’Eliseo aveva ingaggiato con le autorità installatesi in Niger dopo il colpo di Stato militare che – il 26 luglio – aveva destituito il presidente Mohamed Bazoum.

Sahel: un punto di caduta dell’imperialismo euro-atlantico

DossierDi RdC 4 Ottobre 2023

SOMMARIO Dossier Sahel 2023: una introduzione Rete dei Comunisti – 29/9/2023 “Au revoir Mali”. Francia e alleati europei ritirano le truppe Andrea Mencarelli – Giacomo Marchetti – 18 febbraio 2022 Siamo alla fine del progetto francese nel Sahel africano? Vijay Prashad (Globetrotter) – 26 maggio 2022 Un nuovo golpe in Burkina Faso Alessandro Avvisato – 1° ottobre 2022 Le sfide del processo di transizione “sankarista” in Burkina Faso Bruno Jaffre (Investig’Action) – 4 dicembre 2022 Da Serval a Barkhane, dieci anni di intervento militare. La storia di una sconfitta Association Survie – 15 gennaio 2023 Il Burkina Faso espelle le truppe francesi Vijay Prashad (Globetrotter) – 28 gennaio 2023

I colpi di coda dell’imperialismo occidentale nel Sahel

ContributiDi RdC 4 Ottobre 2023

[Guadi Calvo] Data la posizione critica in cui si è trovata la Francia nel Sahel – e con essa le potenze occidentali con interessi in quella regione – dopo i successivi colpi di Stato verificatisi a partire dal 2020 in Burkina Faso, Guinea Conakry, Mali e Niger, era necessaria una risposta rapida, non solo per impedire il consolidamento di questi movimenti con caratteristiche rivoluzionarie, ma anche per prevenire la diffusione di processi simili in altre nazioni del continente. Ora che lo shock e la confusione sono stati superati, è difficile capire, visto quanto questi governi fossero permeati dall’intelligence e dalla politica francese, come sia stato possibile un tale fallimento nell’individuare la volontà dei giovani ufficiali che insorgevano in quattro Paesi diversi per le stesse ragioni.

Il Niger accetta la mediazione dell’Algeria. Sconfitto il fronte interventista

ContributiDi RdC 3 Ottobre 2023

[Alessandro Avvisato] La giunta al potere in Niger hanno accettato la mediazione dell’Algeria per trovare una soluzione politica alla crisi. Il presidente della Repubblica algerina, Abdelmajid Tebboune, ha incaricato il ministro degli Affari esteri Attaf Ahmed di recarsi a Niamey il prima possibile per avviare discussioni preparatorie per attuare l’iniziativa algerina con tutte le parti coinvolte. La proposta algerina, prevede un periodo di transizione di sei mesi, il tempo necessario per riunire gli attori nigerini attorno al tavolo delle trattative e arrivare a un referendum o elezioni.

Le Sahel : un point de chute pour l’impérialisme euro-atlantique

FrançaisDi RdC 29 Settembre 2023

[Rete dei Comunisti ] Dimanche 24 septembre, Emmanuel Macron a annoncé le rapatriement dans les “prochaines heures” de l’ambassadeur de France à Niamey et le retrait des troupes françaises d’ici la fin de l’année. Nous mettons fin à notre coopération militaire avec le Niger”, a-t-il annoncé au journal de 20 heures de France 2 et TF1. Ainsi s’achève le bras de fer engagé par l’Elysée avec les autorités installées au Niger après le coup d’Etat militaire qui, le 26 juillet, a déposé le président Mohamed Bazoum. La junte militaire du Conseil national pour la sauvegarde de la patrie (CNSP) avait, dès le début du mois d’août, dénoncé les cinq accords de coopération militaire signés depuis 1977 avec Paris

Dossier Sahel 2023: una introduzione

DocumentiDi RdC 29 Settembre 2023

[Rete dei Comunisti ] Domenica 24 settembre Emmanuel Macron, ha annunciato che nelle «prossime ore» l’ambasciatore francese a Niamey sarebbe stato rimpatriato e che le truppe francesi sarebbero state ritirate entro la fine dell’anno. «Noi mettiamo fine alla nostra cooperazione militare con in Niger» ha annunciato al telegiornale delle 20 di France 2 e di TF1. Si è concluso così il braccio di ferro che l’Eliseo aveva ingaggiato con le autorità installatesi in Niger dopo il colpo di Stato militare che – il 26 luglio – aveva destituito il presidente Mohamed Bazoum. La giunta militare del Consiglio Nazionale della Salvaguardia della Patria (CNSP) aveva – dall’inizio d’Agosto – ripudiato i 5 accordi di cooperazione militare stipulati dal 1977 ad oggi con Parigi

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